IL CORPO TEMPIO

CORPO – GRAZIA SACRAMENTALE

“Saranno i due uno”. In questo “uno” matrimoniale il corpo diventa del coniuge, mentre i tutti e due di Dio. Tanto che San Paolo dice; “Non è più appartenere a se stessi, ma sono stati comprati ad un ottimo prezzo”[1]. Significa che i corpi dei coniugi sono lo strumento attraverso il quale Dio dà le sue benedizioni di amore. Tuttavia, in questo linguaggio del corpo, tutti rapporti sessuali non trasmettono le grazie del sacramento, perché sono necessarie alcune condizioni perché questo avvenga.

CONDIZIONI PER LA SACRAMENTALITÁ DEL RAPPORTO SESSUALE

I rapporti sessuali sono trasmettitori di grazia, come viene descritto nell’enciclica Humanae Vitae di Sua Santità Paolo VI e rafforzato dagli scritti di San Giovanni Paolo II. I due pontefici definiscono un grande principio: ogni atto coniugale deve rimanere aperto alla trasmissione della vita, così ogni rapporto sessuale considera i significati unitivo e procreativo. Inoltre all’essere umano non è lecito eliminare la fertilità a suo arbitrio.[2]

SIGNIFICATI UNITI NEL RAPPORTO SESSUALE

Il senso procreativo può essere male interpretato come consentire ad ogni rapporto sessuale generare una nuova vita. Per capire questo concetto difficile è necessario concentrarsi sulla parola “significato” che deriva da segno, il che significa: rendere visibile l’invisibile.

Nella comprensione di questa unione di significati bisogna sapere quello invisibile che  ogni segno rende visibile, il segno unitivo e il segno procreativo. Il segno unitivo visibile è il pene  nella vagina, esprimendo l’invisibile unione delle anime dei coniugi. Il segno procreativo visibile è la fertilità maschile e femminile, gli spermatozoi e gli ovuli, che danno visibilità all’invisibile potenza creatrice di Dio.



 [1] 1 Cor 6, 19

[2] Papa Paolo VI Humanae Vitae N º 11, 12

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